Gennaro Gattuso, commissario tecnico della Nazionale italiana, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro Israele, in calendario domani alle ore 20:45. Un match decisamente importante per gli azzurri, a caccia del playoff Mondiale.
Di seguito uno stralcio del suo intervento:
"Io mi allenavo al 100% perché a livello qualitativo ero il più scarso di tutti... Avevo solo una strada. Giocavo con una intensità pazzesca e dovevo solo allenarmi. Non faccio mai il paragone con ciò che ho fatto io, ho la mia idea di calcio. Una metodologia con lo staff e dobbiamo fare determinate cose. Gli allenamenti devono somigliare un po' a una partita, si dice che ti alleni come giochi... Non ci manca nulla, abbiamo tanti numeri a disposizione e credo nei numeri. Ma quando ci dobbiamo allenare, dobbiamo farlo come fosse una partita".
Su Bastoni e Kean
"Bastoni poteva andare direttamente a casa ieri e invece è partito stamattina, Moise difficilmente poteva recuperare eppure anche oggi è andato via solo dopo aver pranzato con la squadra. Ora abbiamo altri calciatori in cui crediamo fortemente, la gestione è questa qui".
Sulle due punte
"Io avevo solo il dubbio sul riuscire o meno a reggere i due attaccanti e devo dire che sono contento per il lavoro che stanno facendo. Rincorrono l'avversario, scalano costantemente e vanno sugli esterni. Fanno grande volume. La mia preoccupazione più grande era riuscire a supportarli e loro si sono fatti trovare pronti. Pio ha numeri incredibili, non solo Retegui. La scelta dei due attaccanti era dettata dal fatto che dovevamo fare gol: l'abbiamo studiata ed è venuta fuori per questo motivo qui. C'è una logica, c'è dietro un lavoro col mio staff. Anche il momento ci ha portato a fare una scelta così".
Sui playoff
"Non ne abbiamo parlato, noi ci dobbiamo arrivare ai play-off. Pensiamo a ciò che dobbiamo fare. Non abbiamo ancora preparato nulla con la Federazione, il presidente è scaramantico e l'altro giorno quando ha sentito questo ci ha mandato a quel paese tutti quanti".
Su Pio Esposito
"Sicuramente faremo qualcosa di diverso rispetto all'Estonia e poi vedremo. Bisogna fare attenzione, è innegabile che loro hanno qualità coi due attaccanti esterni. Hanno giocatori che saltano l'uomo con facilità e bisogna stare attenti a questo. Pio merita tutto, ho già detto tutto. Vediamo oggi come stanno tutti. Se vediamo il suo storico Pio ha giocato 75 minuti più recupero: c'è chi parte dall'inizio ma anche a gara in corso ci sono calciatori che possono darci una grossa mano. Se dall'inizio o a gara in corso? La valutazione è quella. Ma non è una questione di freschezza, ma di dare importanza ai numeri. Loro in difesa non sono velocissimi, non hanno velocisti. I loro centrali non vanno fortissimi e per questo la valutazione sarà anche per le caratteristiche che hanno loro".
Su Zaniolo
"Porte aperte per tutti. Lo sto dimostrando: vi posso assicurare che viaggiamo molto e per noi chi fa vedere qualcosa, riesce a dimostrare, trova le porte aperte. Zaniolo per noi è un giocatore importante, prima degli infortuni era un calciatore incredibile. Le porte sono aperte per tutti, c'è la possibilità per tutti".
Gattuso è intervenuto ai microfoni di Sky Sport pochi istanti prima della conferenza stampa:
"Mi innamoro dei miei ragazzi perché li vedo, vedo come stanno insieme e come affrontano gli allenamenti. Sappiamo di avere un percorso e di non poter sbagliare, ma la crescita mi piace".
Su Pio Esposito
"Ha vissuto il post gara come le altre volte... E' un ragazzo semplice, ha grandi numeri, corre come un centrocampista. E' un ragazzo di facile lettura, vediamo, le partite durano 95 minuti, c'è chi gioca dall'inizio e chi può fare la differenza dopo".
Sul ruolo da CT
"C'è tantissima gente che pagherebbe per stare qua, io lo vivo come un sogno. Oggi scendendo le scale pensavo ai vecchi allenatori, da Lippi a Trapattoni. E mi chiedevo: 'Chi l'avrebbe mai detto di avere questa possibilità?'. Ho lavorato insieme per anni con tanta gente qua, quindi tante cose mi vengono semplici perché sembra di essere a casa".
Su Spalletti
"E' un uomo molto schietto. L'ho apprezzato. Lo avrei voluto chiamare, poi non l'ho fatto per non rompere le scatole. Ma ho parlato con persone della Federazione del valore dell'uomo, perché quando parla non regala mai niente".